Raffaello Sanzio
1483 - 1520
|
I sonetti
|
______________________________________________________________________________
|
|
|
IV
――――――
[S'] a te servir par mi stegeniase, Amore,per li efetti dimostri da me in parte,tu sai el perché, senza vergante in cartech'io dimostrai el contrario del mio core.
|
5 | [I]o grido e dico or che tu sei el mio signioredal centro al ciel, più sù che Iove o Marte,e che schermo non val, né ingenio o arte,a schifar le tue forze e 'l tuo furore.
Or questo qui fia noto: el foco ascoso |
10 | io portai nel mio peto; ebbi tal grazia,che inteso alfin fu suo spiar dubioso:
e quell'alma gentil non mi dislazia,ond'io ringrazio Amor, che a me piatoso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Varianti:
|