BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Raffaello Sanzio

1483 - 1520

 

I sonetti

 

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IV

 

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[S'] a te servir par mi stegeniase, Amore,

per li efetti dimostri da me in parte,

tu sai el perché, senza vergante in carte

ch'io dimostrai el contrario del mio core.

 

5

[I]o grido e dico or che tu sei el mio signiore

dal centro al ciel, più sù che Iove o Marte,

e che schermo non val, né ingenio o arte,

a schifar le tue forze e 'l tuo furore.

 

Or questo qui fia noto: el foco ascoso

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io portai nel mio peto; ebbi tal grazia,

che inteso alfin fu suo spiar dubioso:

 

e quell'alma gentil non mi dislazia,

ond'io ringrazio Amor, che a me piatoso

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

 

 

Varianti:

 

1

che 'l dol ristrisse del ferite core

s'esso se vede al marzial furore.

 

2

né Saturno né Jove, Mercurio o Marte

 

3

e s'alcun temp[o] portai ascoso el foco

 

4

e che quella che 'l sol vince di luce

or per . . .