Antonio Gramsci
1891 - 1937
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La città futura
11 febbraio 1917
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la città futura
Con questo titolo uscirà fra qualche giorno un numero unico, pubblicato nel febbraio del 1917 a cura della Federazione giovanile piemontese 1). dedicato appunto ai giovani. Vorrebbe essere un invito e un incitamento. L'avvenire è dei giovani. La storia è dei giovani 2). Ma dei giovani che, pensosi del compito che la vita impone a ciascuno, si preoccupano di armarsi adeguatamente per risolverlo nel modo che più si confà alle loro intime convinzioni, si preoccupano di crearsi quell'ambiente in cui la loro energia, la loro intelligenza, la loro attività trovino il massimo svolgimento, la più perfetta e fruttuosa affermazione. La guerra ha falciato i giovani, ha specialmente tolto alle loro fatiche, alle loro battaglie, ai loro sogni splendidi di utopia, che non era poi tale perché diventata stimolo di azione e di realizzazione, i giovani. Ma l'organizzazione giovanile socialista non ne ha in verità troppo sofferto in sé e per sé. Le migliaia di giovani strappati alle sue lotte, sono stati sostituiti subito. Il fatto della guerra ha scosso come una ventata gli indifferenti, i giovani che fino a ieri si infischiavano di tutto ciò che era solidarietà e disciplina politica. Ma non basta, non basterà mai. Occorre ingrossare sempre più le file e serrarle. L'organizzazione ha specialmente fine educativo e formativo. E' la preparazione alla vita più intensa e piena di responsabilità del partito. Ma ne è anche l'avanguardia, l'audacia piena di ardore. I giovani sono come i veliti leggeri e animosi dell'armata proletaria che muove all'assalto della vecchia città infracidita e traballante per far sorgere dalle sue rovine la propria città.Nel numero unico saranno discussi alcuni importanti problemi della propaganda e della vita socialista. Esso sarà posto in vendita a due soldi la copia. Si manderà a chiunque ne faccia richiesta con una cartolina doppia. I circoli e i rivenditori che ne desiderassero un certo numero di copie rivolgano le loro richieste alla Federazione giovanile socialista in Corso Siccardi 12, Torino.
Fonte: «Il Grido del Popolo», n. 655, 11 febbraio 1917, e «Avanti!», anno XXI , n.43, 12 febbraio 1917, cronache torinesi, con il titolo «Un numero unico dei giovani», e il sommario de «La Città futura».
―――――――― 1) L'uscita del numero unico di Propaganda «La Città futura» era stata decisa dal comitato regionale piemontese della Federazione giovanile socialista, che affidò l'incarico di curare la pubblicazione al giovane Andrea Viglongo. Fu Gramsci a chiedere a Viglongo di essere incaricato solo lui della compilazione, la quale sarebbe così risultata omogenea e coerente al programma formativo propostosi, La richiesta di Gramsci venne accettata (cfr. A. Viglongo, La redazione dell'Ordine Nuovo, in I comunisti a Torino 1919-1972. Lezioni e testimonianze, prefazione di Gian Carlo Pajetta, Editori Riuniti, Roma 1974, P. 34). «La Città futura» fu interamente curata e scritta da Gramsci, che vi inserì stralci da testi di Gaetano Salvemini (Cosa è la cultura), Benedetto Croce (La religione) e Armando Carlini (Che cos'è la vita), Del numero unico l'editore Andrea Viglongo curò nel giugno 1952 la riproduzione fotografica in un numero limitato di copie. Per un richiamo diretto da parte di Gramsci alla «Città futura», si veda la sua polemica con Giuseppe Bianchi nell' «Ordine nuovo», anno I, n. 16, 30 agosto 1919 (ON, 453-54). Sull'importanza da lui attribuita al numero unico si può ricordare la testimonianza di G. Germanetto (in Memorie di un barbiere, Mosca 1956, p. 67), che narra di un ritorno in treno insieme con Gramsci dal convegno clandestino di Firenze del 18-I 9 novembre 19I7: «... mi parla a lungo di un giornale di coltura operaia, La Città futura, numero unico, che apparve in quell'epoca come saggio del suo pensiero». 2) A questo punto nel testo ripubblicato nell'«Avanti!» del 12 febbraio 1917, cronache torinesi, si legge il brano seguente: « La Federazione si preoccupa di allargare per quanto è possibile il campo della sua attività, di propagare in un sempre maggior numero di giovani le verità della fede socialista. Ha fatto redigere questo numero appunto per poter dimostrate come la sua attività non abbia per il fatto della guerra perduto alcunché dell'ardore di due anni fa». |