Silvio Pellico
1789 - 1854
|
Le mie prigioni
1832
|
______________________________________________________________________________
|
|
[V] |
Ho io scritto queste Memorie per vanità di parlar di me? Bramo che ciò non sia, e per quanto uno possa di sè giudice costituirsi, parmi d’avere avuto alcune mire migliori: – quella di contribuire a confortare qualche infelice coll’esponimento de’ mali che patii e delle consolazioni ch’esperimentai essere conseguibili nelle somme sventure; – quella d’attestare che in mezzo a’ miei lunghi tormenti non trovai pur l’umanità così iniqua, così indegna d’indulgenza, così scarsa d’egregie anime, [VI] come suol venire rappresentata; – quella d’invitare i cuori nobili ad amare assai, a non odiare alcun mortale, ad odiar solo irreconciliabilmente le basse finzioni, la pusillanimità, la perfidia, ogni morale degradamento; – quella di ridire una verità già notissima, ma spesso dimenticata: la Religione e la Filosofia comandare l’una e l’altra energico volere e giudizio pacato, e senza queste unite condizioni non esservi nè giustizia, nè dignità, nè principii securi.
Da Milano allo Spielberg |