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XLV
[La penitenza dell'acqua]
For. 2r.
Trovandosi l'acqua nel superbo mare, suo elemento, le venne voglia di montare sopra l'aria, e confortata dal foco elemento, elevatosi in sottile vapore, quasi parea della sittiglieza dell'aria, e , montato in alto, giunse infra l'aria piùsottile e fredda, dove fu abbandonata dal foco. E piccoli granicoli, sendo restretti, già s'uniscano e fannosi pesanti, ove cadendo la super[bia ] si converte in fuga, e cade del cielo; onde poi fu beuta dalla secca terra, dove, lungo tempo incarcerata, fè penitenzia del suo peccato.
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