Caterina da Siena
1347 - 1380
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Libro della divina dottrinavolgarmente dettoDialogo della divina provvidenza
1375
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Capitolo XXIV
Per che modo Dio pota i tralci uniti con la predecta vite,cioè i servi suoi, e come la vigna di ciascuno è tanto unita con quella del proximo,che neuno può lavorare o guastare la sua che non lavorio guasti quella del proximo.
– Sai che modo Io tengo poi ch'e' servi miei sonno uniti in seguitare la doctrina del dolce ed amoroso Verbo? Io gli poto, acciò che faccino molto fructo, e il fructo loro sia provato e non insalvatichisca. Sí come il tralcio che sta nella vite, che il lavoratore il pota perché facci migliore vino e piú; e quello che non fa fructo taglia e mecte nel fuoco. E cosí fo Io lavoratore vero: e' servi miei che stanno in me Io gli poto con le molte tribolazioni, acciò che faccino piú fructo e migliore, [48] e sia provata in loro la virtú. E quegli che non fanno fructo sono tagliati e messi al fuoco, come decto t'ho.Questi cotali sonno lavoratori veri, e lavorano bene l'anima loro, traendone ogni amore proprio, rivoltando la terra de l'affecto loro in me. E nutricano e crescono el seme della grazia, el quale ebbero nel sancto baptesmo. Lavorando la loro, lavorano quella del proximo, e non possono lavorare l'una senza l'altra; e giá sai ch'Io ti dixi che ogni male si faceva col mezzo del proximo e ogni bene. Sí che voi sète miei lavoratori, esciti di me, sommo ed etterno lavoratore, il quale v'ho uniti e innestati nella vite per l'unione che Io ho facta con voi.Tiene a mente che tucte le creature che hanno in loro ragione hanno la vigna loro di per sé. La quale è unita senza veruno mezzo col proximo loro, cioè l'uno con l'altro. E sonno tanto uniti che veruno può fare bene a sé che nol facci al proximo suo, né male che non il faccia a lui. Di tucti quanti voi è facta una vigna universale, cioè di tucta la congregazione cristiana, e' quali sète uniti nella vigna del corpo mistico della sancta Chiesa, unde traete la vita.Nella quale vigna è piantata questa vite de l'unigenito mio Figliuolo, in cui dovete essere innestati. Non essendo voi innestati in lui, sète subito ribelli a la sancta Chiesa e sète come membri tagliati dal corpo che subito imputridisce. È vero che, mentre che avete il tempo, vi potete levare da la puzza del peccato col vero dispiacimento e ricórrire a' miei ministri, e' quali sonno lavoratori che tengono le chiavi del vino, cioè del Sangue uscito di questa vite. El quale Sangue è sí facto e di tanta perfeczione che, per veruno difecto del ministro, non vi può essere tolto el fructo d'esso Sangue.El legame della caritá è quello che gli lega con vera umilitá, acquistata nel vero cognoscimento di sé e di me. Sí che vedi che tucti v'ho messi per lavoratori. E ora di nuovo v'invito, perché 'l mondo giá viene meno, tanto sonno multiplicate le spine che hanno affogato el seme, in tanto che veruno fructo di grazia vogliono fare. [49]Voglio dunque che siate lavoratori veri, che con molta sollicitudine aitiate a lavorare l'anime nel corpo mistico della sancta Chiesa. A questo v'eleggo, perch'Io voglio fare misericordia al mondo, per lo quale tu tanto mi preghi. |