Caterina da Siena
1347 - 1380
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Libro della divina dottrinavolgarmente dettoDialogo della divina provvidenza
1375
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Capitolo XII
Repetizione d'alcune cose giádecte, e come Dio promecte refrigerio a' servisuoi e la reformazione de la sancta Chiesacol mezzo del molto sostenere.
– Ora hai veduto che Io, Veritá, t'ho mostrata la veritá e la doctrina per la quale tu venga e conservi la grande perfeczione. E anco t'ho dichiarato in che modo si satisfa la colpa e la pena, in te e nel proximo tuo, dicendoti che la pena che sostiene la creatura mentre che è nel corpo mortale, non è sofficiente la pena in se sola a satisfare la colpa e la pena, se giá ella non fusse unita con l'affecto della caritá e con la vera contrizione e dispiacimento del peccato, come decto t'ho.Ma la pena alora satisfa quando è unita la pena con la caritá: non per virtú di veruna pena actuale che si sobstenga, ma per virtú della caritá e dolore della colpa commessa. La quale [29] caritá è acquistata col lume de l'intellecto, con cuore schiecto e liberale raguardando in me, obiecto, che so' essa caritá. Tucto questo t'ho mostrato perché tu mi dimandavi di volere portare. Hottelo mostrato acciò che tu e gli altri servi miei sappiate in che modo e come dovete fare sacrifizio di voi a me. Sacrifizio, dico, actuale e mentale unito insieme, sí come è unito el vasello con l'acqua che si presenta al Signore: ché l'acqua senza il vasello non si potrebbe presentare; el vaso senza l'acqua, portandolo, non sarebbe piacevole a lui. Cosí vi dico che voi dovete offerire a me il vasello delle molte fadighe actuali per qualunque modo Io ve le concedo; non eleggendo voi né luogo né tempo né fadighe a modo vostro, ma a mio. Ma questo vasello debba essere pieno, cioè portandole tucte con affecto d'amore e con vera pazienzia; portando e sopportando e' difecti del proximo vostro con odio e dispiacimento del peccato. Alora si truovano queste fadighe (le quali t'ho poste per uno vasello) piene de l'acqua della grazia mia, la quale dá vita a l'anima; alora Io ricevo questo presente da le dolci spose mie, cioè da ogni anima che mi serve. Ricevo, dico, da loro gli anxietati desidèri, lagrime e sospiri loro, umili e continue orazioni; le quali cose sono tucte uno mezzo che, per l'amore che Io l'ho, placano l'ira mia sopra e' nemici miei de gl'iniqui uomini che tanto m'offendono.Sí che sostiene virilmente infino alla morte; e questo mi sará segno che voi in veritá m'amiate. E non dovete vòllere il capo indietro a mirare l'aratro per timore di veruna creatura né per tribolazioni: anco nelle tribolazioni godete. El mondo si rallegra facendovi molta ingiuria, e voi sète contristati nel mondo per le ingiurie e offese che mi vedete fare, per le quali offendendo me offendono voi; e offendendo voi offendono me, perché so' facto una cosa con voi. Ben vedi tu che avendovi data la imagine e similitudine mia, e perdendo voi la grazia per lo peccato, per réndarvi la vita della grazia unii la mia natura in voi, velandola della vostra umanitá. E cosí, essendo voi imagine mia, presi la imagine vostra, prendendo forma umana. [30]Sí che Io so' una cosa con voi, se giá l'anima non si diparte da me per la colpa del peccato mortale. Ma chi m'ama sta in me, e Io in lui; e però el mondo il perseguita, perché 'l mondo non ha conformitá con meco; e però perseguitò l'unigenito mio Figliuolo infino a l'obrobriosa morte della croce. E cosí fa a voi: egli vi perseguita e perseguitará in fino a la morte perché me non ama; ché se 'l mondo avesse amato me, e voi amarebbe. Ma rallegratevi, ché l'allegrezza vostra sará piena in celo.Anco ti dico che quanto ora abondará piú la tribolazione nel corpo mistico della sancta Chiesa, tanto abondará piú in dolcezza ed in consolazione. E questa sará la dolcezza sua: la reformazione de' sancti e buoni pastori, e' quali sonno fiori di gloria, cioè che rendono gloria e loda al nome mio, rendendomi odore di virtú fondate in veritá. E questa è la reformazione de' fiori odoriferi dei miei ministri e pastori. Non che abbi bisogno il fructo di questa sposa d'essere riformato, perché non diminuisce né si guasta mai per li difecti de' ministri. Sí che rallegratevi, tu e 'l padre de l'anima tua e gli altri miei servi, ne l'amaritudine; ché Io, Veritá etterna, v'ho promesso di darvi refrigerio, e doppo l'amaritudine vi darò consolazione (col molto sostenere) nella reformazione della sancta Chiesa. |