| | Della ricca ambasceria la quale fece lo Presto Giovanni al nobile imperadore Federigo. |
II
| | D'un savio greco, c'uno re teneva in pregione, come giudicò d'uno destriere. |
III
| | Come un giullare si compianse dinanzi ad Alexandro d'un cavaliere, al quale elli avea donato per intenzione che 'l cavaliere li donerebbe ciò che Alexandro li donasse. |
IV
| | Come uno re commise una risposta a un suo giovane figliuolo,la quale dovea fare ad ambasciadori di Grecia. |
V
| | Come a David re venne in pensiero di volere sapere quanti fossero i sudditi suoi. |
VI
| | Qui divisa come l'angelo di Dio parlò a Salamonee li disse che torrebbe il reame al suo figliuolo per li suoi peccati. |
VII
| | Qui divisa come un figliuolo d'uno re donò scalteritamente a uno re di Siria scacciato. |
VIII
| | Qui si ditermina una nova quistione e sentenzia che fu data in Alexandria. |
IX
| | Qui divisa d'una bella sentenza che diede lo Schiavo di Barid'uno borgese e d'uno pellegrino. |
X
| | Qui conta come maestro Giordano fue ingannato da un suo falso discepolo. |
XI
| | Qui divisa dell'onore che Aminadab fece al re David, suo naturale signore. |
XII
| | Qui conta come Antigono, mariscalco d'Alexandro,il riprese perch'elli facea sonare una cetera per suo diletto. |
XIII
| | Come uno re fece nodrire un suo figliuolo anni dieci in tenebrose spilonche,e come le donzelle li piacquero sopra l'altre cose. |
XIV
| | Come uno rettore d'una terra, per osservare giustizia e misericordia,fece cavare un occhio a sé et uno al figliuolo. |
XV
| | Qui parla della gran misericordia che fece san Paulino vescovo. |
XVI
| | Della grande limoxina che fece uno tavoliere per Dio. |
XVII
| | Della vendetta che Dio fece d'uno barone di Carlo Magno. |
XVIII
| | Qui parla della grande liberalità e cortesia del re giovane. |
XIX
| | Come tre maestri di nigromanzia vennero alla corte dello 'mperadore Federigo. |
XX
| | Come allo 'mperadore Federigo si fuggì uno suo astore dentro a Melano. |
XXI
| | Qui parla come lo 'mperadore Federigo trovoe uno poltrone ad una fontanae chieseli bere, e come lo 'mperadore li tolse suo bariglione. |
XXII
| | Come lo 'mperadore Federigo fece una questione a due suoi savie com'elli li guidardonoe. |
XXIII
| | Come il Soldano donò a uno dugento marchi e come il tesoriereli scrisse veggente lui ad uscita. |
XXIV
| | . . . . . . . . |
XXV
| | Qui conta una novella d'un borgese di Francia. |
XXVI
| | Qui conta d'uno grande Moaddo a cui fu detta villania. |
XXVII
| | Qui conta della costuma ch'era nel reame di Francia. |
XXVIII
| | Qui conta come i savi astrologi disputavano del cielo impireo. |
XXIX
| | Qui conta d'uno cavaliere di Lombardia come dispese il suo. |
XXX
| | Qui conta d'uno novellatore ch'avea messere Azzolino. |
XXXI
| | Delle belle valentie che fece Riccar lo Ghercio dell'Ila. |
XXXII
| | Qui conta una novella di messere Imberal dal Balzo. |
XXXIII
| | Come due nobili cavalieri s'amavano di buono amore. |
XXXIV
| | . . . . . . . . |
XXXV
| | Qui conta del maestro Taddeo di Bologna. |
XXXVI
| | Qui conta come uno re crudele perseguitava i Cristiani. |
XXXVII
| | Qui conta d'una battaglia che fu tra due re di Grecia. |
XXXVIII
| | D'uno strologo ch'ebbe nome Melisus, che fu ripreso da una donna. |
XXXIX
| | Qui conta del vescovo Aldobrandino come fu schernito da un frate. |
XL
| | D'uno uomo di corte ch'avea nome Saladino. |
XLI
| | Una novella di messer Polo Traversaro. |
XLII
| | Qui apresso conta una bellissima novella di Guiglielmo di Berghedan di Proenza. |
XLIII
| | Qui conta di messer Giacopino Rangoni com'elli fece a un giullare. |
XLIV
| | D'una quistione che fu posta ad un uomo di corte. |
XLV
| | Come Lancialotto si combatté uno giorno a una fontana. |
XLVI
| | Qui conta come Narcis s'innamorò dell'ombra sua. |
XLVII
| | Qui conta come uno cavaliere richiese un giorno una donna d'amore. |
XLVIII
| | Qui conta del re Currado, del padre di Curradino. |
XLIX
| | Qui conta d'uno medico di Tolosa come tolse per moglie una nepote dell'arcivescovo di Tolosa. |
L
| | Qui conta di maestro Francesco, figliuolo di maestro Accorso, da Bologna. |
LI
| | Qui conta d'una Guasca come si richiamò allo re di Cipri. |
LII
| | D'una campana che s'ordinò al tempo del re Giovanni. |
LIII
| | Qui conta d'una grazia che lo 'mperadore fece a un suo barone. |
LIV
| | Qui conta come il piovano Porcellino fu accusato. |
LV
| | Qui conta una novella d'uno uomo di corte ch'avea nome Marco. |
LVI
| | Qui conta come uno della Marca andò a studiare a Bologna. |
LVII
| | Qui conta di madonna Agnesina di Bologna. |
LVIII
| | Qui conta di messer Beriuolo cavaliere di corte. |
LIX
| | Qui conta d'uno gran gentile uomo che lo 'mperadore fece impendere. |
LX
| | Qui conta come Carlo Magno amò per amore. |
LXI
| | Qui conta di Socrate filosafo come rispuose a' Greci. |
LXII
| | Qui conta una novella di messer Ruberto. |
LXIII
| | Qui conta del buono re Meliadus e del Cavaliere Sanza Paura. |
LXIV
| | Qui conta d'una novella che avenne in Proenza alla Corte del Po. |
LXV
| | Qui conta della reina Ysotta e di messer Tristano di Leonis. |
LXVI
| | Qui parla d'uno filosafo lo quale era chiamato Diogene. |
LXVII
| | Qui conta di Papirio, come il padre lo menò al Consiglio. |
LXVIII
| | D'una quistione che fece un giovane ad Aristotile. |
LXIX
| | Qui conta della gran giustizia di Traiano imperadore. |
LXX
| | Qui conta d'Ercules come n'andò alla foresta. |
LXXI
| | Qui conta come Seneca consolò una donna a cui era morto uno suo figliuolo. |
LXXII
| | Qui conta come Cato si lamentava contra alla Ventura. |
LXXIII
| | Come il Soldano, avendo mestiere di moneta, volle cogliere cagione a un giudeo. |
LXXIV
| | Qui conta una novella d'uno segnore c'avea un fedele. |
LXXV
| | Qui conta come Domenedio s'acompagnò con uno giullare. |
LXXVI
| | Qui conta della grande uccisione che fece il re Ricciardo. |
LXXVII
| | Qui conta di messere Rinieri da Montenero. |
LXXVIII
| | Qui conta d'uno filosofo il qual era molto cortese di volgarizzare la scienzia. |
LXXIX
| | Qui conta come un giulare adorava un signore. |
LXXX
| | Qui conta una novella che disse messer Migliore delli Abati di Firenze. |
LXXXI
| | Qui conta del consiglio che tennero i figliuoli del re Priamo di Troia. |
LXXXII
| | Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancialotto del Lac. |
LXXXIII
| | Come andando Cristo co' discepoli suoi videro molto grande tesoro. |
LXXXIV
| | Come messere Azzolino fece bandire grande pietanza. |
LXXXV
| | Qui conta d'una grande carestia che fu a un tempo in Genova. |
LXXXVI
| | Qui conta d'uno ch'era bene fornito a dismisura. |
LXXXVII
| | Come uno s'andò a confessare. |
LXXXVIII
| | Qui conta di messere Castellano da Cafferi di Mantova. |
LXXXIX
| | Qui conta d'un uomo di corte che cominciò una novella che non venia meno. |
XC
| | Qui conta come lo 'mperadore Federigo uccise un suo falcone. |
XCI
| | Come uno si confessò da un frate. |
XCII
| | Qui conta d'una buona femina ch'avea fatta una fine crostata. |
XCIII
| | Qui conta d'uno villano che s'andò a confessare. |
XCIV
| | Qui conta della volpe e del mulo. |
XCV
| | Qui conta d'uno martore di villa c'andava a cittade. |
XCVI
| | Qui conta di Bito e di ser Frulli di Firenze da San Giorgio. |
XCVII
| | Qui conta come uno mercatante portò vino oltre mare in botti a due palcora,e come l'intervenne. |
XCVIII
| | Qui conta d'uno mercatante che comperò berrette. |
XCIX
| | Qui conta una bella novella d'amore. |
C
| | Come lo 'mperadore Federigo andò alla montagna del Veglio |